Teoria moderna: il Blues

LEZIONE 1: Il Blues e la Nascita della Modernità

1) Musica “Classica” e Musica Moderna

Quando si parla sulla Musica Moderna, si pensa che deve esistere una Musica “Antica”, più più nota a tutti (in maniera errata però) come musica classica. Se da una parte Pur essendo certo che il nome di musica classica denota un periodo ben preciso (la musica del XVIII secolo), ci sono tante persone che nominano così tutta quella musica che secondo loro non è moderna. Ci sono però grandi differenze tra queste due musiche?

Se si vogliono elencare queste differenze può parlare di:

  • il tipo di strumenti utilizzati
  • il pubblico era diverso
  • alcuni possono ritenere che una differenza stia nella complessità delle opere

Invece, possiamo trovare alcuni musicisti come Steve Vai o la band di Trash Metal, Metallica, che hanno fatto concerti con un orchestra sinfonica. Considerando l’idea di complessità, se una persona studia gli spartiti di un’opera di Mozart sicuramente troverà che i “giri” armonici sono più semplici che quelli che si possono trovare in alcuni standard di jazz o brani di rock progressivo. Come punto finale, il pubblico effettivamente è cambiato, ma questo è successo parallelamente con il cambiamento di gusto e pensiero dal secolo XVII al XVIII.

Quindi, e come dicono alcuni, i confini tra la musica classica e la musica moderna, non sono così netti, sono semplicemente etichette che vengono utilizzate per catalogare con più facilità, ma alla fine si tratta di forme diverse del più ampio concetto di musica, una forma di espressione di sentimenti.

2) Dov’è l’inizio di quello che chiamiamo musica moderna

Se dobbiamo cercare l’inizio e la base di tutto quello che chiamiamo musica moderna, a mio parere dobbiamo andare in America. Ci troviamo nel XIX secolo, quasi a ridosso del XX, é un mondo difficile soprattutto per gli schiavi che lavorano nella raccolta dello zucchero e del cotone. Fu però sotto queste circostanze che nacque il Blues. Dobbiamo capire che la vita di questi schiavi si basava soltanto in tre cose: lavoro, chiesa e casa; e saranno queste le fonti di ispirazione.

Il blues prenderà le melodie e il modo di cantare del gospel della chiesa, allontanandosene però dai testi, che si rivolgeranno a temi quali la libertà, o semplicemente raccontando i problemi quotidiani. Rispetto al ritmo, il blues svilupperà attraverso il tempo tanti ritmi diversi, ma il più famoso e semplice è lo Shuffel, collegato all’idea della respirazione dello stesso lavoro della raccolta.

Proseguendo con la lezioni spiegheremo l’armonia e le scale che si usano di più e caratterizzano così tanto il blues.

Questo genere diventò molto famoso e sarà legato a nomi importanti come Robert Johnson, che come accadde a Nicolò Paganini, diventò l’immagine del musicista tormentato, viaggiatore, con una vita difficile, una leggenda legata perfino alla figura del Diavolo, e che fu la base, del resto, di tanti altri noti bluesman.

Ritmo shuffel

3) Gli accordi del Blues maggiore

Per capire che accordi si usano nel blues dobbiamo rivedere velocemente come si formano gli accordi. Prima di tutto dobbiamo sapere che un accordo è un insieme di 3 o più note che suonano contemporaneamente. La forma più semplice di accordo si crea sovrapponendo intervalli di terza. Quello significa che per esempio se vogliamo creare ‘accordo di Do, dobbiamo prendere la nota base o tonica che dà nome all’accordo, in questo caso il Do, e da questa nota contare tre; la seguente nota che troveremo sarà il Mi (prima terza) e successivamente dal Mi dobbiamo contare di nuovo 3 per trovare quella che sarà la seguente nota, Sol.

Così sappiamo che l’accordo di Do è fatto con queste 3 note: DO, MI, SOL.

C’è invece una differenza nella natura degli accordi che cambia anche il suono. Un accordo può essere maggiore, e perciò avrà un suono “allegro”, mentre che altri saranno minori, e il suo suono sembrerà “triste”. Questo dipende dalla prima terza dell’accordo: quando la distanza tra la nota base e la prima terza è di 2 toni sarà maggiore, invece quando la distanza è di 1,5 toni, l’accordo sarà minore.

Detto questo dobbiamo capire che su questa struttura base dell’accordo si può aggiungere una nota in più, la settima rispetto alla nota base dell’accordo. Per esempio nel caso di Do la sua settima minore sarebbe Sib, e perciò l’accordo finale con la sua settima minore sarebbe: DO, MI, SOL, SIb. Alla fine avremo un DO7 (quello significa che è un accordo di Do più la sua settima minore), un tipo di accordo con molta tensione, e che sarà uno dei segni distintivi del blues.

Analogamente alle terze, anche le settime possono essere maggiori e minori, cambiando così il suono dell´accordo, ma questo lo vedremo più avanti.

Nel giro armonico più semplice del blues tutti i suoi accordi saranno maggiori con la settima minore. Per esempio se decidiamo fare un blues in Do Maggiore la struttura sarà così:

DO7 (I7)DO7 (I7)DO7 (I7)DO7 (I7)
FA7 (IV7)FA7 (IV7)DO7 (I7)DO7 (I7)
SOL7 (V7)DO7 (I7)SOL7 (V7)FA7 (IV7)

I numeri che troviamo accanto ad ogni accordo indicano il grado della scala occupato dall’accordo. Per esempio, il nostro blues è in Do Maggiore, quindi, la nota più importante e con cui inizia la scala sarà il Do stesso, a cui viene assegnata la posizione di I grado, poi troveremo il Re che sarà il II grado, Mi, III grado…

Detto questo possiamo vedere che il blues userà come base soltanto tre accordi che saranno il I, IV e V grado di una tonalità, accordi che aggiungeranno la sua settima minore per trovare quel suono proprio del blues.

Nelle prossime lezioni vedremo come questo semplice giro di accordi è la base degli altri generi di musica moderna come per esempio il rock and roll, il boggie, l’ hard rock….